La fotografia di interni, quando applicata a piattaforme come Airbnb, diventa uno strumento essenziale di comunicazione visiva. Oltre al valore estetico, che è di primaria importanza, è fondamentale guidare l’osservatore attraverso le immagini, mettendo in risalto i punti di forza della casa, ma soprattutto permettergli di immaginarsi in quello spazio.
La domanda da evocare, a cui aspiro attraverso le mie fotografie, è: “Come ci sentiremo in questo ambiente?” L’obiettivo non è solo mostrare uno spazio, ma suggerire un’atmosfera, un’esperienza, un modo di abitare quel luogo.
Per gli affitti brevi rivolti a una clientela straniera (e non solo), può sembrare allettante inserire elementi iconici della gastronomia italiana, come pasta, pizza, vino, caffé o cornetti.
Certamente, tutto ciò è facile nel caso della fotografia editoriale, dove uno stylist è incaricato di inscenare l’atmosfera desiderata. Anche nel settore alberghiero, la fotografia degli alimenti è parte integrante della presentazione della struttura.
Tuttavia, questa scelta può essere sconsigliata per B&B, affittacamere o CAV. Perché?

Per via delle normative sulla somministrazione di cibo e bevande nelle strutture ricettive
Chi ha già lavorato con me sa che, prima di ogni sessione fotografica, organizzo sempre una chiacchierata telefonica con i clienti. Questo momento non serve solo a illustrare lo svolgimento dello shooting e a sottolineare l’importanza di valorizzare al meglio un appartamento, ma anche ad approfondire lo scopo delle fotografie e, nel caso di scatti per Airbnb, il target di clientela della struttura.
Chi investe in uno shooting fotografico di qualità ha solitamente una strategia chiara: non si tratta di un’operazione improvvisata. Spesso, infatti, l’obiettivo è attrarre un certo tipo di ospiti ed evitarne altri. In base a questo, consiglio l’uso di determinati elementi scenografici (props) piuttosto che altri—un aspetto di cui parlerò in un prossimo post.
Alla finalità di descrivere in modo approfondito uno spazio contribuisce la fotografia lifestyle di interni, che si intreccia armoniosamente con scatti più descrittivo-obiettivi per creare una narrazione visiva capace non solo di mostrare l’ambiente, ma anche di suggerire la vita al suo interno.



Il problema degli alimenti nelle strutture ricettive extralberghiere, tuttavia, riguarda le normative sulla somministrazione di cibo e bevande, che variano in base alla tipologia di alloggio.
I B&B possono offrire solo la colazione, mentre Affittacamere, AAUT e CAV non possono fornire pasti agli ospiti. Sebbene gli ospiti abbiano la possibilità di cucinare autonomamente, in linea generale non sarebbe consentito lasciare alimenti all’interno della struttura, né freschi né confezionati.
Esistono eccezioni – aspetti che non riguardano direttamente la fotografia – che chi gestisce la struttura dovrebbe assicurarsi di rispettare. In alcuni casi, è permesso offrire piccoli omaggi confezionati, come biscotti o dolcetti, e lasciare a disposizione degli ingredienti di base come olio, sale e pepe. Spesso anche prodotti come pasta secca o riso possono essere presenti, a patto che non sembrino parte di un servizio di ristorazione.
Nell’incertezza su come interpretare le clausole e le eccezioni, molti proprietari preferiscono evitare la rappresentazione del cibo nelle fotografie, per non rischiare che le immagini stesse diventino una prova di eventuali irregolarità.

E’ un peccato: inscenare colazione o i piatti principali possono essere utile per permettere ai potenziali inquilini di immaginarsi nella vita quotidiana della casa. Uno degli aspetti più importanti da comunicare è proprio la routine quotidiana, i piccoli piaceri della vita, come il mangiare e godersi momenti di relax. Questo tipo di fotografia aiuta a trasmettere la sensazione di “casa”, un ambiente dove ogni aspetto della vita quotidiana è curato e piacevole, creando un’atmosfera accogliente e invitante.
Alimenti omaggio?
Se decidiamo di includere elementi alimentari nelle fotografie, è quindi fondamentale contestualizzarli chiaramente. La ragione è duplice:
- rispettare i regolamenti
- evitare di creare false aspettative nei confronti degli ospiti: in altre parole, è importante non suggerire che gli alimenti nelle fotografie siano un regalo della casa.
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Una soluzione efficace è quella di inserire ospiti (anche sfocati) nelle immagini, suggerendo che sono loro a portare questi alimenti, e non la struttura. In questo modo, si comunica che il cibo è stato portato dall'ospite e non fornito dalla struttura, mantenendo trasparenza con i clienti e rispettando le normative vigenti.



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Se preferiamo evitare di includere figure umane nelle fotografie, possiamo comunque suggerire la presenza degli ospiti tramite elementi simbolici, come abiti, una busta della spesa o un giornale, che alludono al fatto che il cibo sia stato portato da loro. In questo modo, si chiarisce che il cibo non è una somministrazione fornita dalla struttura, evitando confusioni o aspettative errate. Questa soluzione permette di mantenere un'immagine autentica e accogliente della struttura, rispettando le normative.


Per ragioni simili, sconsiglio di fotografare una bottiglia di vino o prosecco non aperta, poiché potrebbe suggerire che si tratti di un servizio o un omaggio offerto dalla struttura. Due calici riempiti, invece, indicano chiaramente che gli ospiti stanno consumando il vino, evitando che la situazione venga frainteso.
Tuttavia, è importante che questi elementi siano coerenti con il resto delle fotografie. Per mantenere una narrazione autentica e realistica, dobbiamo suggerire che possa esserci un ospite nella scena in (quasi) tutte le fotografie. Se, ad esempio, abbiamo incluso una bottiglia di vino aperto, possiamo accompagnarla con la fotografia di un libro aperto, un caffè appena fatto o un giornale. Questi piccoli dettagli contribuiscono a creare un’atmosfera naturale, senza confondere le aspettative degli ospiti.



Vale la pena?
Ora che forse le vostre preoccupazioni si sono attenuate, vi chiedete ancora: vale la pena fare tutto questo? La risposta sta a voi. Le fotografie con frutta e verdura colorata non solo aggiungono vivacità e colore, ma aiutano anche a dare profondità e prospettiva alle immagini. Tra le versioni con e senza alimenti qui sotto, quale vi ispira di più? Fatemelo sapere nei commenti!






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